Come LABORATORIO LIBERTARIO LANDAUER aderiamo alla manifestazione indetta a Catania il 17 febbraio perché, sia prima che dopo la nostra costituzione, abbiamo seguito solidalmente assieme alle altre realtà militanti le mobilitazioni e le assemblee di movimento dove si prova ad affrontare collettivamente alcune problematiche: tra queste su tutte i gravi episodi di attacchi fascisti e/o mafiosi ai danni di chi nel territorio da anni si spende per un miglioramento sociale lavorando coi giovani nei quartieri.
Noi crediamo che questi momenti di condivisione siano importanti per migliorare l’efficacia delle relazioni e dei metodi organizzativi adottati, affinché i percorsi comuni che di volta in volta ci fanno manifestare assieme per le piazze come Movimento, siano appoggiate il più possibile finalmente anche da più soggetti nuovi che si avvicinano per la prima volta a qualsiasi tipo di lotta e non solo dalla cerchia storica di militanti locali.
In questi momenti di confronto infatti abbiamo portato il nostro punto di vista proponendo puntualmente approcci libertari e antiautoritari, sia nei rapporti tra individui e realtà di movimento e sia nelle relazioni che si vorrebbero instaurare con la popolazione. Proporremo sempre questo approccio libertario perché crediamo che sia più proficuo e leale tanto da poter migliorare di molto ciò che c’è di disfunzionale al raggiungimento dei vari obbiettivi che da anni ci si è prefissi assieme nei vari momenti di lotta. La non piena adozione di questi approcci ha fatto si che tante lotte iniziate insieme si spegnessero per via di un territorio che non si è sentito più coinvolto a causa dei tanti problemi sorti e dell’astrusità dei processi decisionali, che per come sono ora per noi, invece di attirare gente alla lotta, le respinge.
Le problematiche locali denunciate dall’appello di questa manifestazione a Catania le ritroviamo anche a livello nazionale e globale. A Macerata in tanti questo 10 febbraio hanno dato pronta risposta a una vigliacca sparatoria di un fascista su migranti. Circa venticinquemila persone hanno prontamente manifestato per quelle strade il loro anti-fascismo. Presente quel giorno anche uno spezzone anarchico a testimoniare come la nostra area è sempre parte propositiva, quando un ampio Movimento dimostra le sue reali forze rispetto agli odierni tentativi di ripresa delle formazioni neo-fasciste che tanto rumore e ridicole promesse sociali fanno, pur rimanendo sempre per ora un’area aliena e minoritaria in questo nostro paese. La netta minoranza di queste fazioni, nonostante i loro sforzi, sostenuti da fondi di dubbia origine, è testimoniata anche a Catania dove invece prolificano molti nuovi spazi che sono un’alternativa rispetto a quelli imposti dal capitale e connotati da una radicata e resistente vocazione antifascista. Nonostante ciò non sono mancati episodi di aggressioni fasciste.
Purtroppo questo regime democratico, finché non faremo una vera Rivoluzione Sociale, permetterà a qualsiasi minoranza organizzata di poter comandare sulle masse. È quindi importante in questa fase manifestare chiaramente che si esiste e si resiste in questa città e in altre città. Di certo prendiamo atto di un clima sociale sempre più cupo. Proprio per questo abbiamo la responsabilità di reagire e dare l’esempio su come poter incanalare costruttivamente la rabbia sociale. Il naturale malcontento rischia di esplodere ed innescare guerre tra poveri che, ricordiamo, sono sempre utili alla classe dominante che ha creato e crea impunemente tanti danni. Crisi, paura e ignoranza fanno cedere all’illusione che ci si possa salvare grazie a una linea autoritaria (poliziesca, militarista, mafiosa, neo-fascista ecc.) basata sulla prevaricazione, per arrivare a un maggiore controllo che noi aborriamo profondamente perché porterebbe a peggiorare i problemi che ci stanno sommergendo. “Più delega ai potenti locali e globali anziché coscienza”: questo i media propagandano con le loro campagne per far si che le persone chiedano, addirittura pericolosamente loro stesse, di rinunciare alla loro libertà per aumentare un onnicomprensivo controllo sociale che poi sarà a salvaguardia unicamente degli affari di chi ci vessa e sfrutta ogni giorno.
Al Movimento sta l’arduo compito di indicare un’altra strada. Abbiamo in questa fase la grandissima responsabilità di offrire spunto e riferimenti per chi ancora non ha capito come è giusto incanalare il grande malcontento e non saprebbe neanche da dove iniziare rimanendo inerme e diffidente rispetto a tutto ciò che è politica. In questo compito, da libertari e anarchici, stiamo anche a vigilare affinché questo malcontento non venga puntualmente strumentalizzato politicamente dalla solita corsa borghese all’egemonia, a cui purtroppo anche la sinistra antagonista ha giocato per troppo tempo, lasciando in maniera sconsiderata così ampi spazi alle destre e trascurando invece quel grande lavoro sociale che ora dobbiamo mettere in piedi, cercando di non ripetere i tanti errori fatti nel passato e attualizzando quel tanto di buono e rivoluzionario che va da subito rimesso in campo.
“Movimenti contro razzismo e fascismo” Così recitava lo striscione d’apertura del corteo svoltosi a Macerata. Ciò potrà avvenire se ci sarà una vera apertura propositiva, fraterna e orizzontale; che porti i “professionisti dei movimenti” a mettere da parte paternalismi, protagonismi ed egemonie, scendendo dalle loro cattedre, uscendo dai loro centri sociali o dai loro salotti, smettendo di impiegare quasi tutte le energie per elezioni portatrici solo di irrilevanti percentuali di voto, legittimando questo sistema sleale che gioca SEMPRE con carte false.
Di fatto in Sicilia continuano ad accadere soprusi vergognosi, nonostante i comuni e le famiglie sempre più indebitate fino al collo, il rischio siccità che incombe per quest’estate, la disoccupazione e la precarietà dilagante (che costringe tanti a lasciare l’isola), il crollo vertiginoso di tutti i tipi di servizi sociali in favore di militarismo (il Muos di Niscemi, la base di Sigonella ecc) e grandi opere inutili, ecc. Nonostante tutto questo, vengono sbloccati dal Governo Regionale Siciliano nuovi ”Stipendi d’Oro”, che tornano ad essere superiori a quelli che può percepire persino un Presidente della Repubblica. Noi speriamo li spendano tutti in medicine! Ma di speranza non si può vivere e di fronte a questi inaccettabili soprusi, sarebbe davvero insano se non cresca tanta sacrosanta rabbia sociale. Ce ne è ancora troppo poca, e quella che c’è non può essere rivolta, con lo spauracchio di finte emergenze, contro chi scappa disperatamente da guerre di cui il nostro occidente democratico è complice e artefice. Bisogna cominciare ad organizzare questa rabbia per rivolgerla verso i veri artefici di questo scempio.
Non sono gli immigrati che ci impoveriscono e ci invadono e che ora costituiscono un pericolo per la democrazia, come ha affermato il ministro dell’interno Minniti, che finora si è distinto varando misure criminali e quasi fasciste. Il vero pericolo è questa stessa democrazia contro cui bisogna costruire un ampio e popolare fronte di lotta, con comunità che dal basso autogovernino i propri territori, autogestendo le tante risorse che invece ora rimangono inoccupate, mal gestite e saccheggiate a favore di pochi poteri privati e statali. Se questo è “l’ordine” che vogliono ristabilire ben venga il costruire l’unione fraterna fra gli ultimi e quindi con i migranti che possono essere una grande risorsa con cui costruire il nuovo anziché un pericolo. Tanti di “loro” al contrario di tanti di “noi” (che ancora credono nella bontà di questo sistema e sperano di farcela) non hanno molto da perdere.
Purtroppo oggi il passo può essere troppo breve per un controllo totalitario e capillare delle nostre città e delle nostre vite, per legittimare passivamente certe pericolose politiche e non partecipare invece alla costruzione di questo fronte: un Movimento popolare che può opporsi all’inasprirsi di questo cupo futuro che abbiamo di fronte.
Per tal motivo noi come Laboratorio Libertario Landauer vogliamo ricostruire a Catania un’area di riferimento per i libertari, gli anarchici e i simpatizzanti che vogliano spendersi per questo grande lavoro collettivo che ci aspetta. Più saremo e più riusciremo a far passare assieme la visione qui esposta, sia nel Movimento sia soprattutto tra la Popolazione mandando avanti ciò che abbiamo delineato col nostro Comunicato d’Intenti con cui ci siamo costituti questo giugno.
Giorno 17 febbraio saremo col cuore anche a Roma dove si svolgerà la manifestazione in solidarietà al valoroso popolo curdo gravemente sotto attacco in Siria nella città di Afrin dall’esercito fascista Turco. Richiamandoci ad una grande solidarietà rivoluzionaria internazionale invitiamo chi non sta a Catania a recarsi in tanti a Roma e a seguire tutte le iniziative solidali alla resistenza curda che sono un grande esempio, anche per noi, su come combattere i nuovi fascismi e fondamentalismi facendo una vera Rivoluzione Sociale.
Contro qualsiasi razzismo, militarismo e fascismo
Per l’Autogoverno delle Comunità
e l’Autogestione delle risorse di ogni Territorio
Catania 16 Febbraio 2018