SUL PRIMO MAGGIO E NON SOLO

SUL PRIMO MAGGIO E NON SOLO

Se oggi abbiamo un minimo di diritti e la schiavitù nel lavoro è stata ufficialmente abolita, lo dobbiamo a quei lavoratori che in tutto il mondo si sono uniti e organizzati e che in quasi due secoli di lotte ci hanno lasciato un patrimonio enorme di esperienze a cui attingere. Patrimonio di lotte di cui non possiamo proprio fare a meno nonostante quello che vorrebbero farci credere. Infatti, c’è chi afferma che certe visioni radicali sono anacronistiche, che la destra e la sinistra sono categorie sociali superate in via di estinzione. Se crederete a queste enormi sciocchezze si perderà del tutto ciò che è stato conquistato fin ora.
Se oggi la schiavitù in maniera camuffata continua a esistere con il rischio di ritornare prepotentemente in forme inedite e ipertecnologizzate è perché ancora non hanno trionfato certi ideali ed è perché non sono stati applicati su grandi numeri modelli di autogestione e autogoverno che hanno già dimostrato di poter funzionare. Con l’andare del tempo se non riorganizzeremo le masse dal basso, se si avrà la fortuna di avere un’occupazione, si sarà costretti a tornare a lavorare ben più di 8 ore al giorno senza alcuno straccio di diritto, subendo condizioni lavorative sempre più precarie e inaccettabili come già comincia da anni ad accadere.
In questo giorno vogliamo quindi ricordare che il Primo Maggio non era una festa per buonisti radical-chic ma era un appuntamento internazionalista, dichiaratamente sovversivo e accuratamente perseguitato, in cui il movimento dei lavoratori si dava appuntamento coordinandosi in tutto il mondo per scioperare a rischio della propria pelle. Questo per dimostrare le proprie forze e il proprio valore, rivendicando i frutti del proprio lavoro, strappando così dalle mani delle classi dominanti quei diritti di cui abbiamo goduto negli ultimi decenni. Le future generazioni saranno di sicuro sprovviste di questi diritti e rischiano di essere senza alcun tipo di difesa.
È per questi motivi che rivendichiamo la storia sovversiva e rivoluzionaria dell’Uno Maggio affinché rimanga viva nelle lotte di oggi il loro esempio, imparando dal tanto di buono che è stato fatto e imparando anche dai loro errori. Domani inoltre ricorre un’altra data a noi cara che vogliamo ricordare come si deve, stiamo parlando del centenario dell’assassinio di Gustav Landauer.

Lavoratori, precari e disoccupati di tutto il mondo uniamoci e organizziamoci per ribaltare questo sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo!

Buon 1° maggio a tutti i sovversivi e i rivoluzionari!